19 luglio 2006

Libano - Israele

Libano – Israele
Con 12.0 orientiamo il nostro pensiero di luce verso questi 2 paesi in guerra cercando di immaginare che il tessuto energetico si riassesti; possiamo farlo immaginando che alberi, uomini o rovine mantengano il loro proposito ad esistere, come quei momenti nei quali siete a pezzi ma cercate istintivamente e con sorpresa di rimanere integri. L’etere si cura e rimargina anche e soprattutto grazie all’ausilio del suono: potete emettere una M gutturale, mmmmmm, a bocca chiusa, che parta dal torace e che vibri all’interno del palato proprio contro i denti. Questo è un suono che oltre aconferirvi energia, se indirizzato verso immagini e intenzioni ristruttura l’etere. Aggiungetevi un po’ d’Amore e il gioco è fatto.

Oltre all’appuntamento di mezzogiorno è possibile praticare anche in altri momenti, appena avete un paio di minuti.
intervento

Siamo portati a pensare che una guerra si svolga solamente entro i suoi confini fisici, geografici. La Guerra attuale, tra Libano e Israele, “per quanto ci dispiaccia” accade là e non “qua” … tuttavia è un modo banale e retorico di considerare la questione. Infatti, oltre al piano Fisico, tangibile, c’è anche un piano più sottile, quello dell’Energia. Il discorso sarebbe complesso, ma semplificando suggerisco di riprendere quell’assunto Einsteniano secondo cui “l’Energia preesiste alla Materia”.
Quindi ciò che accade nel piano fisico non è altro che la precipitazione di ciò che accade su un piano Energetico, ad esempio psichico…e fin qua, ognuno, con i suoi strumenti può arrivarci o vi è già arrivato; quello che sfugge, è la ripercussione dell’evento su tutto il tessuto del pianeta essendo quest’ultimo un tutt’uno. L’energia è Una, la Materia è Una.

L’energia ha tanti livelli, da più densi/lenti a più sottili/veloci e, se da un lato, quelli più veloci e sottili sono relativamente al riparo per la Luce propria che li contraddistingue, quelli più densi e lenti subiscono appieno le conseguenze di qualsiasi evento accada ovunque sul pianeta.

Trascurando i piani alti, l’uomo è suddiviso in Fisico ed Eterico da un lato e, emotivo e mentale dall’altro.

Una guerra, quando accade, si manifesta in un luogo geografico, raggiungibile grazie ad uno spostamento che richiede di coprire una distanza in un lasso di tempo, dando l’illusione della lontananza, in altre parole il ciliegio o il pioppo che avete a portata di sguardo “sembrerà” non risentire di ciò che accade là…ma sul piano dell’etere, che potete immaginare come la parte sottile più densa e più vicina alla materia, la distanza non esiste più: La Guerra è qui! Ovunque.

Qualcuno si chiederà perché riesce allora ad essere felice o innamorato o ad avere una buona digestione o un ottimo appuntamento verso cui recarsi se le cose stanno così. La risposta è tecnica e sociale insieme: da un lato il nostro mentale/emotivo è dotato di un sistema di sicurezza che ci chiude in una bolla d’indipendenza, possiamo pensare e avere emozioni mantenendo una discreta autonomia dagli eventi esterni e guai se non fosse così; dall’altro, la vita continua e, ogni popolo è giusto che abbia i suoi problemi e che li risolva da se…ma il villaggio globale, economico, culturale, industriale ha cambiato non di poco queste dinamiche: siamo tutti legati a doppio giro.

Purtroppo solo i più sensibili riescono a sentire che il tessuto delle cose è alterato e che la rondine, il ciliegio, come il vento, certo continuano, ma è tutto più opaco, senza prospettiva.

L’etere è sempre stato il primo pensiero di saggi e alchimisti, l’etere è quel piano che decreta se le tensioni accumulate sui piani emotivi e mentali devono realizzarsi in eventi tangibili o meno.

Il lato positivo di questa realtà sta nella relativa malleabilità di quest’elemento: è facile da lacerare, ma è facile anche ripristinarlo, basta un atteggiamento coerente, una meditazione ben condotta, semplice e come d’incanto si rimargina impedendo così alle nuove ondate emotive di riversarsi in atti di guerra o simili.

E' importante non schierarsi!!!
Non porterà a nulla scegliere una bandiera,
favorirà soltanto l'inconsapevole adesione al Risiko dei potenti
e a nulla servirà cercare le responsabilità.
Queste guerre sono "volute",
gli uomini che vi aderiscono non sono nient'altro che il terreno adatto, suscettibile, fertile a che i semi di discordia sapientemente gettati al momento opportuno possano attecchire.
Algiz